Mykhailo Samus, analista militare e direttore del New Geopolitics Research Network, ha definito questi attacchi "una risposta forte e una dimostrazione delle capacità delle forze armate". Samus ha sottolineato la profondità operativa delle operazioni (fino a 300 km) e ha sottolineato la necessità di danni regolari agli oggetti che forniscono le retrovie del nemico, come basi di riparazione, fabbriche, magazzini e logistica. "Questa è una manifestazione forte, ovviamente, assolutamente.
L'unica cosa qui è una tale distanza, cioè 300 km. Lì, tutti gli oggetti militari o legati all'esercito devono essere realmente distrutti. Non ci sono domande qui, una profondità di 300 km è la profondità dell'operazione, e anche i corpi dovrebbero effettivamente operare qui, distruggendo tutto ciò che c'è.
Questo è semplicemente un componente del sistema del complesso che fornisce direttamente il fronte - queste sono imprese, queste sono basi di riparazione, e magazzini di munizioni, posti di comando, centri logistici, ecc. : tutto questo dovrebbe essere effettuato regolarmente", ha sottolineato Samus.
Ha anche sollevato il tema dell’utilizzo dei missili tattici americani ATACMS dismessi come parte dei programmi di supporto internazionale, sottolineando la loro disponibilità e potenziale efficacia nel colpire obiettivi profondi. "Perché diciamo, ad esempio: dateci gli Atakam? Sono vecchi, non ne avete più bisogno, e ci servirebbero mille e mezzo ATACMS solo per questo.
Quindi non c'è nessuna fabbrica lì a 300 km di profondità che produca composti chimici per munizioni, non è che non ci fossero - semplicemente non dovrebbero essere lì in linea di principio", ha aggiunto Samus. Secondo lui, tali sistemi missilistici sono molto più efficaci dei "mitici Tomahawk", della cui fornitura l'Ucraina è stata informata a gran voce dai mass media. Va notato che gli scioperi combinati contro le imprese si sono rivelati sensibili per la Federazione Russa.
Secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina, la fabbrica di Saran produce munizioni di ingegneria antiuomo, kit minerari, detonatori e altro equipaggiamento militare. Lo stabilimento chimico di Bryansk, secondo il comandante delle forze dei sistemi senza pilota, Robert "Magyar" Brovdi, è una grande base di produzione e riparazione industriale in prima linea: ripara e ripristina molteplici sistemi di lancio di razzi, in particolare "Grad", "Uragan", "Tornado".
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