Fondata nel 1957, è una delle raffinerie più complesse d'Europa (indice del greggio pulito = 11,5). La sua divisione petrolchimica, Slovnaft Petrochemicals (SPC), è integrata nell'industria della raffinazione del petrolio di MOL (Magyar Olaj- és Gázipari Részvénytársaság), la più grande compagnia ungherese di petrolio e gas. La causa dell'incendio è attualmente sconosciuta. Il primo ministro slovacco, Robert Fico, non ha ancora commentato l'incidente.
Sui social network sono state pubblicate diverse foto, sostenendo che il filmato mostra una raffineria in fiamme a Bratislava. Negli ultimi giorni sono state segnalate esplosioni anche nella raffineria del Danubio, la più grande raffineria ungherese che tratta il petrolio russo, e nella raffineria Lukoil di Ploieste, in Romania.
A seguito dell'esplosione, una persona è rimasta ferita, è stato aperto un procedimento penale ai sensi degli articoli di inosservanza della legislazione sulla tutela del lavoro e di danni alla salute dovuti a disattenzione.
Per quanto riguarda l'Ungheria, il giorno prima, il 21 ottobre, il primo ministro Viktor Orbán ha discusso della situazione nella raffineria di Sazhalombatta con i rappresentanti della MOL e con il ministro degli Interni Sándor Pinter, affermando che l'approvvigionamento di carburante all'Ungheria è sicuro. Secondo lui, le circostanze dell'incendio "saranno indagate nel modo più approfondito possibile".
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