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Gli Stati Uniti si occuperanno di porre fine alla guerra in Ucraina, ma dopo la guerra a Gaza, — Witkoff

Condividi: Steve Witkoff ha dato l'annuncio durante un discorso all'America Business Forum il 6 novembre 2025. Secondo lui, l'amministrazione Trump "sistemerà" la guerra in Ucraina. L'inviato speciale per le missioni di pace nell'amministrazione del presidente Donald Trump ha affermato che "la risoluzione della guerra tra Russia e Ucraina è un passo importante su cui lavoreremo dopo la fine della guerra a Gaza".

La sua dichiarazione si riferisce alla priorità data alla risoluzione del conflitto a Gaza piuttosto che alla risoluzione della guerra tra Russia e Ucraina, sottolineando che la situazione a Gaza serve da modello per gli sforzi futuri. "Questo è un modello di ciò che accadrà in Ucraina. E lo risolveremo. E penso che questa sia probabilmente. . . questa è probabilmente la questione più importante che deve essere risolta in futuro", ha detto Witkoff.

La guerra in Ucraina è stata discussa sullo sfondo della discussione sulla situazione a Gaza. Steve Witkoff ha affermato che un altro paese aderirà agli Accordi di Abraham, gli accordi mediati dagli Stati Uniti per normalizzare le relazioni tra Israele e diverse nazioni a maggioranza musulmana. Intervenendo a un forum d'affari in Florida, Witkoff non ha nominato il paese ma ha detto che sarebbe tornato a Washington per un annuncio giovedì sera.

Secondo quanto riportato dai mass media israeliani si tratta del Kazakistan, che già intrattiene relazioni diplomatiche ufficiali con Israele. Se l’informazione fosse confermata, si tratterebbe di un ulteriore ampliamento degli accordi, iniziati nel 2020 con gli storici accordi tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, ai quali si sono poi aggiunti Marocco e Sudan.

L’amministrazione Trump sta attivamente ampliando il quadro: sono in corso negoziati con Azerbaigian, Siria (dopo la fuga di Bashar al-Assad), Libano, Arabia Saudita e persino Armenia. Gli Accordi di Abraham sono diventati una pietra miliare degli sforzi diplomatici degli Stati Uniti in Medio Oriente volti a rafforzare la cooperazione regionale e a riallineare le alleanze in risposta ai mutevoli interessi geopolitici.

L’aggiunta del nuovo partito – se formalizzata – rappresenterebbe uno sviluppo significativo nel contesto delle crescenti tensioni nella regione a seguito dell’attacco del 7 ottobre contro Israele da parte di Hamas e dei combattimenti in corso che coinvolgono gruppi sostenuti dall’Iran in Libano, Siria e Yemen. In precedenza, Donald Trump aveva ripetutamente dichiarato di aver fermato la guerra tra Israele e Hamas.