Secondo The National Interest, l’Ucraina è diventata un laboratorio per lo sviluppo di nuovi metodi per contrastare i droni. Secondo l'istruttore della Federazione Italiana, Marco Angelli, a causa delle nuove realtà dei conflitti armati, è attivamente coinvolto nella formazione dei paesi militari della NATO, le competenze per proteggersi dai droni di piccole dimensioni attraverso i fucili.
Egli ha osservato che l'esercito ucraino ha già accumulato una notevole esperienza in questa direzione. Così i combattenti di una delle unità delle Forze Armate hanno sviluppato uno speciale programma di addestramento che combina tradizionali esercizi di tiro su piastre con imitazioni di droni. I cadetti sparano da piattaforme e camion in movimento, allenandosi sulla stabilità e sulla precisione durante le vibrazioni.
In sette mesi sono passati circa 400 soldati, il che indica un interesse crescente verso tali tecniche. Angelilli è favorevole alla diffusione di tali programmi in tutta l'Alleanza NATO, sottolineando che i fucili sono uno strumento operativo di autodifesa che può salvare la vita dei soldati quando altre misure sono inefficaci. Inoltre, quando si utilizzano munizioni speciali, il fucile è in grado di influenzare anche le manovre FPV a una distanza massima di 50-100 metri.
Per quanto riguarda i fucili stessi, è stata marchiata la pistola BENELLI M4 AI Drone Guard, sviluppata da Beretta Defense Technologies. Spara catene di tungsteno Norma governativa AD-LER, contenenti 350 piccole frazioni n. 6, che forniscono un bersaglio denso. Negli Stati Uniti, sviluppi simili vengono condotti con la partecipazione di Mossberg, che crea un'arma per ordinare un pentagono per munizioni con una frazione ancora più piccola # 9.
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