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Imparare dagli occupanti: in Bielorussia hanno mostrato il proprio "capannone per carri armati" con difesa fatta in casa (video)

Condividi: L'esercito bielorusso ha iniziato a implementare attivamente sistemi improvvisati per la protezione dei veicoli corazzati dai droni, basati sul modello precedentemente utilizzato dalle truppe russe in Ucraina. I carri armati T-72, equipaggiati con progetti primitivi per contrastare i droni FPV e attaccare gli UAV, sono stati mostrati durante le esercitazioni del personale di comando delle Forze armate della Bielorussia.

Le foto pubblicate dal Ministero della Difesa della Bielorussia mostrano due tipi di sovrastrutture protettive: su un serbatoio c'è un classico "barbecue" sopra la torre, e sull'altro - una massiccia struttura metallica che copre completamente la proiezione laterale e la parte superiore dello scafo. Su questa struttura è tesa una rete mimetica che nasconde i dettagli della protezione.

Come hanno notato gli analisti di "Military", per analogia con i modelli russi, tale protezione può essere realizzata con schermi reticolari o lamiere e ha lo scopo di ridurre la vulnerabilità agli attacchi verticali da parte di droni che lanciano munizioni cumulative o frammentarie. Tali strutture hanno ricevuto il nome non ufficiale di "capannone cisterna" nell'esercito.

I russi iniziarono a installarli in massa sui veicoli blindati tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, preparandosi agli assalti alle posizioni ucraine. Telai metallici e schermi in lamiera avrebbero dovuto proteggere la torre e il vano motore-trasmissione dai colpi dei droni kamikaze. Tuttavia, in pratica, i "capannoni" non sono diventati una protezione affidabile.

Gli operatori ucraini di droni FPV hanno adattato le tattiche attaccando le aree deboli e utilizzando più collegamenti di droni per penetrare anche nelle strutture fortificate. Gli esperti hanno anche notato che recentemente le unità russe hanno dimostrato una nuova modifica dei sistemi di protezione, costituiti da cavi metallici che sporgono in diverse direzioni, a forma di "riccio".

Questo design è progettato per danneggiare fisicamente le pale dei droni e impedire l'attivazione della testata. "Tuttavia, allo stesso tempo, la massa del veicolo da combattimento aumenta in modo significativo, le sue dimensioni e la facilità d'uso si deteriorano", ha sottolineato il "Militare".