Il progetto segreto della Merkel: come la Germania ha aiutato Putin a prepararsi per l'invasione dell'Ucraina - i media
Secondo The Telegraph, nel libro "Il fallimento è indagare la storia della politica tedesca contro la Russia", i giornalisti tedeschi Katya Gloger e George Muskolo affermano che il governo tedesco ha sostenuto l'idea di creare una rete di basi di addestramento in Russia, dotate delle più recenti tecnologie di hosting.
Il progetto prevedeva l'uso di sistemi laser, sensori e dispositivi pirotecnici in grado di riprodurre condizioni di battaglia reali, basati sul Centro di addestramento tedesco Bundesver vicino a Magdeburgo. L'indagine mostra che l'iniziativa è nata dopo la Russia con la Georgia nel 2008, quando il Cremlino ha riconosciuto la necessità di potenziare l'esercito.
L'allora leader russo Vladimir Putin si interessò all'esperienza dell'esercito tedesco e chiese aiuto a Berlino per creare centri simili. Secondo il generale Joseph Nibeker, ex consigliere del cancelliere Gerhard Schreder, il governo tedesco aveva l'incarico politico di contribuire all'attuazione di questa idea: "Era un compito chiaro: sostenere il più possibile la cooperazione della Russia".
Nel 2011, durante la sua visita a Mosca, l'allora ministro della Difesa Thomas de Mezier dichiarò che la Germania "era interessata a creare un esercito russo moderno e ben gestito". Allo stesso tempo, ha riconosciuto di avere "dubbi interni", ma di aver sentito una notevole pressione da parte dei politici, delle strutture militari e degli industriali che hanno sostenuto questo progetto. Tuttavia, dopo l’occupazione della Crimea nel febbraio 2014, l’accordo è stato finalmente ridotto.
La RheinMetall, che avrebbe dovuto fornire l'attrezzatura tecnica dei centri, ha riferito di non aver avuto il tempo di iniziare l'attuazione e il governo tedesco ha bloccato ogni forma di cooperazione militare con la Russia. Gli autori del libro sottolineano che i dettagli divulgati sono contrari alle dichiarazioni successive di Angela Merkel, la quale, dopo le sue dimissioni, ha accusato la Polonia e il Paese baltico di riluttanza a condurre un dialogo con Putin dopo gli accordi di Minsk.
Ricordiamo che la Merkel ha sostenuto che nel 2021 avrebbe cercato di organizzare i negoziati tra l’UE e il Cremlino, ma l’iniziativa è stata bloccata dalla Polonia e dai paesi baltici, temendo un’eccessiva morbidezza nei confronti di Mosca. Credeva che, insieme alla pandemia, aumentasse la tensione e alla fine contribuisse all’aggressione della Russia.